IL BONUS MADE IN ITALY PER LA FILIERA DELLA RISTORAZIONE

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DiRedazione

Dic 4, 2020

C’E’ TEMPO SINO AL 15 DICEMBRE
PER RICHIEDERE IL BONUS MADE IN
ITALY PER LA FILIERA DELLA
RISTORAZIONE: RISORSA PER LE
IMPRESE IN DIFFICOLTA’.

Scritto da : Giovanna Ciralli

In questo momento di grande criticità e di forte flessione dell’economia, è
fondamentale garantire la filiera alimentare, per riorientare urgentemente la catena
distributiva e incentivare l’industria della trasformazione, della produzione e la
grande distribuzione, affinchè i consumatori acquistino sempre più prodotti a km
zero. Nel contesto dell’epidemia da Covid-19 , che ha travolto intere Nazioni sia da
un punto di vista di emergenza sanitaria che economica, tra le attività economiche
duramente colpite è stata ed è quella della ristorazione e tutto il comparto
dell’accoglienza e dell’ospitalità. I dati pubblicati dall’Istat confermano che le attività
dei servizi di alloggio e ristorazione hanno subito un crollo del 62,6%, e un calo del
lavoro dell’80-90% circa. Questa gravissima crisi, purtroppo, non passerà
velocemente se non attraverso misure atte a ricostruire il rilancio di un settore che
rappresenta per l’Italia un volano di occupazione. Ed è proprio in tale contesto che si
colloca il D.L.14 agosto 2020, n.104 , implementato dal legislatore per rivalorizzare
il made in Italy agroalimentare e vitivinicolo, e consentire a ristoranti, mense,
agriturismi, alberghi e catering di richiedere fino al 15 dicembre c.a. un contributo a
fondo perduto per gli acquisti di prodotti di filiere agricole ed alimentari locali
incluso prodotti Dop, Igp e vitivinicoli. Il contributo ha un minimale di euro
duemilacinquecento e spetta a coloro che hanno subito un calo di fatturato di almeno
il 25% nel periodo da marzo a giugno 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019.
Sono agevolati in tale contesto, coloro i quali hanno iniziato l’attività a decorrere dal
primo gennaio 2020 in quanto per loro non è richiesto alcun requisito. Le imprese che
possono richiedere il contributo sono quelle già esistenti alla data di gennaio 2019, e
che esercitano in via prevalente le seguenti attività previste dai seguenti codici Ateco:
56.10.11, 56.20.91, 56.29.20, 56.10.12, 56.21.00 e 55.10.00 (ristorazione con
somministrazione, mense, catering continuativo, attività ristorazione connesse alle
aziende agricole, catering per eventi e banqueting, alberghi per la sola attività di
somministrazione di cibo. E’ importante sottolineare che tale contributo non subisce
alcuna tassazione né ai fini delle imposte sui redditi, né ai fini Irap. La presentazione
della domanda dovrà avvenire entro il 15 dicembre c.a. direttamente di persona
presso gli uffici postali oppure on-line collegandosi al sito
www.portaleristorazione.it. La stessa dovrà essere corredata dalle fatture di acquisti
effettuati da agosto in poi dei prodotti agroalimentari italiani e vitivinicoli locali
rigorosamente rientranti nel made in Italy e nelle tre differenti tipologie di prodotti
agricoli alimentari previsti nella tabella allegata al Decreto.

Il mancato rispetto da quanto statuito dalla norma determinerà il rigetto della domanda. Il contributo verrà
erogato con un anticipo del 90% al momento dell’accettazione della domanda
corredata da tutti i documenti fiscali che certificano l’acquisto anche eventualmente
non quietanzati, nonché, un autocertificazione che attesti la sussistenza dei requisiti.
Il saldo del contributo verrà corrisposto a seguito della presentazione delle quietanze
di pagamento che naturalmente dovranno essere effettuate con modalità tracciabile e
nel rispetto dei limiti previsti dalla normativa europea in materia di aiuti de minimis.
Si ricorda che la richiesta del contributo è soggetta a controlli e verifiche e quindi
l’indebita percezione oltre al recupero dello stesso, sarà punita con una sanzione
amministrativa pecuniaria pari al doppio del contributo non spettante. Si spera,
quindi, che questo strumento giuridico tributario sia l’inizio concreto di facilitazioni
e incentivi che possano permettere in futuro di non ricorrere ad importazioni estere e
salvare la filiera alimentare del « made in Italy», dalle fasi della produzione alla
distribuzione, e contestualmente contribuisca a valorizzare la qualità dei prodotti
italiani che rispettino realmente le regole di massima igiene e controllo alimentare,
per una vera quanto mai necessaria ripartenza.

D.ssa Giovanna Ciralli
Commercialista in Palermo
Revisore dei conti
Controller aziendale
Gestore della crisi
già Presidente di Sistema Impresa Palermo (Sicilia)

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