Analisi della relazione sociologica intercorrente tra miracoli e fenomeno devozionale nel monastero di S. Maria di Montserrat

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DiRedazione

Dic 5, 2020

Scritto da : Giovanna Pia Ferrara

Il llibre Vermell de Monteserrat è una testimonianza contenete canti
medievali e devozionali, il manoscritto risale al medioevo ed aveva lo scopo
di intrattenere con canti e danze i pellegrini sia nella Chiesa che nella piazza,
di giorno onde evitare che se ne cantassero altri meno adeguati. Il libro
conteneva una collezione di miracoli, testi teologici ad uso dei monaci e dei
preti che si occupavano della cura pastorale dei pellegrini. Il libro fu rilegato
nel XIX sec., ed è conservato presso la biblioteca del monastero. Il monastero
di S. Maria di Monserrat è simbolo e testimonianza del fenomeno devozionale
già a partire dal IX sec. , esso è situato sulla montagna di Montserrat in
Catalogna, secondo la leggenda la prima immagine della Vergine fu ritrovata
da alcuni bambini che accudivano un gregge dentro una grotta nell’880 dopo
aver visto una luce nella montagna, quando il vescovo seppe del ritrovamento
dopo una serie di eventi straordinari ordinò la costruzione del santuario. Il
monastero simbolo di fede, è stato luogo di miracoli, nascita, crescita ed
espansione del culto e dell’adorazione della Madonna; ciò si riscontra in                                                                                       testimonianze di varia natura raccolte nel corso dei secoli. I miracoli avvenuti
a seguito dell’invocazione della Madonna avevano contribuito a dar fama al
monastero così divenne uno dei più famosi santuari mariani a livello
internazionale. Nel XIII sec. la fama dei miracoli si era già consolidata, le
guarigioni e gli altri miracoli avvenuti attrassero molte genti locali e
forestieri. La crescita del pellegrinaggio era stata favorita non solo dalla fama
dei miracoli ma soprattutto della devozione della famiglia catalano-
aragonese, infatti per i nobili il pellegrinaggio non era solo una questione di
devozione ma altresì un merito cavalleresco. Tra le varie testimonianze e
materiale troviamo quella di Alfonso X, re di Castiglia, egli raccolse alcuni
di questi miracoli nelle sue “Cantigas de Santa Maria” diffuse già nel XIII
sec.. Nel 1400 il santuario raggiunse il suo massimo splendore e la sua fama
si estese in tutta Europa , Cile, Messico, Perù. Il monastero è anche al centro
di leggende inerenti il sacro Graal per esempio nell’opera di Eschenbach il
Graal fu messo in salvo nel castello di Montsalvat dove alcuni lo identificano
con il monastero di Montserrat; anche R. Wagner nel suo Parsifal dice che
Montsalvat è nelle montagne del nord della Spagna. Nel 1522 S. Ignazio di
Loyola maturò la sua conversione lasciando la sua spada ai piedi di
Montserrat . Nel 1940 Himmler fece una breve visita al monastero per
domandare dati circa la possibilità che vi fosse custodito il Graal. Il fenomeno
devozionale diffusosi tra il IX ed il XX sec. grazie ai miracoli avvenuti nel
monastero ha coinvolto generazioni di fedeli di ceti differenti e cultori del
Graal; tutti con un obbiettivo comune: la realizzazione personale dei prodigi,
la conversione alla dottrina cattolica e l’ascesa al regno dei cieli.

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