Foto di : Gaspare Semprevivo
Scritto da : Dorotea Rizzo
Sabato 30 dicembre u.s., davanti al maestoso “Teatro Massimo” di Palermo, si è svolta una manifestazione per la pace, “Luminaria Umana”, per ricordare Danilo Dolci nell’ anno del centenario della sua nascita e nel ventiseiesimo anniversario della sua scomparsa. La manifestazione è stata ideata e curata da: Daniele Moretto, poeta, insegnante e promotore culturale, con Nunzia Luca del gruppo informale “Maieuticamente” e con il supporto della “Fondazione Teatro Massimo” Palermo.
Chi era Danilo Dolci?
Poeta e uomo d’ azione, negli anni ‘50 scelse di trasferirsi nella Sicilia occidentale, fra Trappeto e Partinico, dove promosse lotte nonviolente contro la mafia, la disoccupazione, l’analfabetismo e la fame endemica, in una situazione in cui era macroscopica l’assenza dello stato e dei servizi minimi di civiltà.
Lottò con impegno e successo, in una situazione di grande povertà, contro le disparità sociali, per l’affermazione dei diritti umani e civili fondamentali. Questo impegno sociale gli varrà il soprannome di “Gandhi siciliano”.
Attraverso lotte nonviolente, digiuni e marce per la pace, costanti denunce del sistema mafioso-clientelare e altre iniziative rivoluzionarie come il cosiddetto “sciopero alla rovescia” (cioè disoccupati che lavoravano gratuitamente per costruire una strada pubblica) e la Radio Libera, che hanno coinvolto migliaia di persone, sviluppò una presa di coscienza di massa, realizzando così le condizioni per un reale cambiamento.
Nella sua azione civile tenne sempre unite la rivendicazione dei diritti sociali e civili e la lotta per la pace, in quanto non può esserci pacificazione là dove regnano disuguaglianze macroscopiche, disparità sociali, odiose prevaricazione di una classe sociale sull’altra, o di un popolo sull’altro.
Nella foto : Il Sovrintendente Marco Betta Responsabile Ufficio Sovrintendenza e Daniele Moretto
«La pace per Danilo Dolci non è assenza di guerra- mi spiega, durante l’intervista, Daniele Moretto, Ideatore del gruppo informale “Maieuticamente” e organizzatore della manifestazione – ma una vera e propria conquista. Non a caso la frase “fare la pace” allude a una vera e propria costruzione, a un processo che presuppone un approccio diverso di organizzazione che consiste nel fare un fronte comune e dare origine al “nuovo”, inteso come essere in evoluzione, come futuro. Come poeta, infatti, Danilo Dolci non è un semplice testimone ma “poeta agente”, perché, per lui, la parola in sé non ha alcun valore se non è a servizio del fare, dell’azione. Non a caso il titolo della manifestazione è “Luminaria Umana” perché fatta da uomini che auspicano la pace planetaria con i fatti e con l’azione, indirizzata a difendere la vita in un mondo in cui non esiste un solo conflitto ma tanti. Gli esseri umani, infatti, non sono propensi a lavorare per la pace e realizzare una convivenza civile. Nonostante tutto, nelle parole di Danilo Dolci, c’è sempre e comunque una chiara propensione e apertura alla speranza, dal momento che siamo chiamati ad agire e a intervenire: “se operiamo speriamo”. Il gruppo “Maieuticamente” di cui sono l’ideatore ha come scopo proprio quello di gettare il seme della cultura, della vita e della pace, e coincide con lo spirito e il fine della manifestazione che si è appena conclusa».
Durante la serata della manifestazione si sono formati dei cerchi luminosi per effetto delle candele che ciascuno ha portato con sé . La bella e suggestiva luminaria umana è stata documentata per l’aspetto fotografico da Gaspare Semprevivo.