Scritto da : Maria Concetta Cefalu’
Nel Video le interviste del Direttore del Conservatorio M° Mauro Visconti, Il Sovrintendente M° Marco Betta, M° Consuelo Giglio, prof.re Marco Gozzi, M° Daniele Ficola.
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Si è svolto il 29 giugno u. s. , presso il Conservatorio A. Scarlatti, l’incontro in ricordo del Congresso di Musica Mediterranea del 26-30 giugno 1954. L’evento che ha visto una grande partecipazione di docenti, studiosi, studenti è stato un intenso momento di riflessione per ricordare l’eccezionale Congresso sulla musica mediterranea che ospitò 70 anni fa i più importanti studiosi europei della metà del Novecento. I prestigiosi interventi in programma, alternati a focus musicali, hanno offerto una retrospettiva proiettata alle prospettive future degli studi musicologici ed etnomusicologici, sullo sfondo dell’impegno attuale del Conservatorio per l’internazionalizzazione.
Lo sguardo tra passato, presente e futuro, dopo i saluti del Direttore Maestro Mauro Visconti e l’introduzione della coordinatrice Erasmus+ Consuelo Giglio e dell’etnomusicologo e dirigente regionale Gaetano Pennino, già docente e Commissario ad acta del Conservatorio, è stato arricchito dagli interventi di musicologi, etnomusicologi e bibliotecari musicali che hanno illustrato sotto vari aspetti la ricchezza storica , musicale del Congresso del 1954, organizzato da Ottavio Tiby . In particolare l’etnomusicologa Giuseppina Colicci (Ph.D. UCLA) ha relazionato sulla base dei documenti conservati negli Archivi di Etnomusicologia della Accademia di Santa Cecilia di Roma, degli scambi epistolari internazionali e i rapporti con la presidenza dell’allora governo della Regione siciliana, mentre il M° Dario Lo Cicero ha evidenziato l’origine di quei fermenti organizzativi sulla base di documenti pervenuti alla biblioteca del Conservatorio grazie alla donazione Giacchino. Altri illustri relatori intervenuti : M° Marco Betta, Sovrintendente del Teatro Massimo, il M° Daniele Ficola, promotore del Dipartimento di Musica antica del Conservatorio, di cui è stato per anni Direttore, ha relazionato sulla musica rinascimentale e barocca. Il prof.re Marco Gozzi, specialista di repertori medievali all’Università di Trento e al Pontificio Istituto di Musica Sacra, ha illustrato uno dei momenti più importanti del Congresso: la rivelazione, da parte di mons. Anglés, dell’immenso valore dei tropari siculo-normanni esaminati presso la Biblioteca nazionale di Spagna. Il prof.re Sergio Bonanzinga e la prof.ssa Amalia Collisani hanno ripercorso la ricerca etnomusicologica e musicologica, a partire dallo stesso Tiby e dal Corpus di Alberto Favara, e attorno alle figure di Luigi Rognoni e Antonino Titone, sino a giungere a Paolo Emilio Carapezza. Il prof.re Girolamo Garofalo, altro docente dell’Università di Palermo, ha ripercorso lo sviluppo degli studi sulla musica bizantina, di cui è egli stesso un luminare. Passando allo sguardo sulle fonti, Paola Brocero (AIB Trentino) ha testimoniato l’importanza della partecipazione al Congresso del grande bibliotecario Claudio Sartori e delle istanze promosse attorno alla sua figura, mentre Federica Riva, già presidente della IAML Italia e bibliotecaria del Conservatorio di Trapani, ha illustrato il censimento delle fonti musicali in Sicilia in prospettiva attuale.
Nel corso della mattinata sono stati proposti cinque significativi momenti musicali, il primo : il Corpus di musiche popolari siciliane di Alberto Favara, poi curato dal genero Ottavio Tiby, di cui la pronipote Irene Ientile ha proposto uno dei canti più amati, sino al repertorio dimenticato della canzone siciliana, fiorito nella Palermo liberty parallelamente alla pionieristica ricerca di Favara, con una pagina eseguita dal soprano Filomena Schettino accompagnata al pianoforte da Fabio Ciulla. Lo stesso M° Ciulla ha diretto insieme a Emanuele Buzi l’ensemble del Conservatorio e proposto l’ascolto del dramma liturgico Versus ad faciendum peregrinum, dal repertorio siculo-normanno della Cattedrale di Palermo, nell’elaborazione moderna di Maurizio Maiorana. L’evento è stato arricchito dall’esibizione di Rihab Jebali (oud) con un momento di contaminazione mediterranea con i docenti Giovanni Mattaliano (clarinetto jazz) e Giuseppe Urso (percussioni jazz), mentre Fabrizio Mocata, noto pianista di Tango di origini siciliane, ha proposto le migrazioni acquatiche dal Mediterraneo al Rio de la Plata con cui a inizio maggio ha partecipato quale trainer al Blended Intensive Programme Erasmus+ “Metamorfosi & Migrazioni: nuove direzioni per la ricerca artistica dalla musica in movimento”, coordinato dal Conservatorio di Palermo con partner da Cluj Napoca, Madrid, Bruxelles e Poznań.