Lia Dieli è una poetessa nata a Palermo .
Nel 2009 ha partecipato a un concorso letterario bandito da Giulio Perrone Editore con una poesia « La prima carezza » dedicata a un bambino Rom incontrato per strada, poesia che è stata pubblicata in un’Antologia dal titolo « Cose e parole ».
Nel 2013 ha commentato e accompagnato con brevi poesie una raccolta di chiaroscuri di un giovane pittore, Vincenzo Raimondo, dal titolo « Le mani, l’amore e la passione – Riflessioni sul valore della femminilità » dove si evidenzia la bellezza femminile non come fonte di piacere fisico, ma come rappresentazione dell’amore e della femminilità creatrice di vita. Sia i chiaroscuri che le poesie sono state presentate in diverse mostre, alcune con il patrocinio del Comune di Palermo, altre con il sostegno della Regione Sicilia, raggiungendo un significativo successo. Nel Febbraio del 2018 ha pubblicato sia in formato cartaceo che in formato Kindle il suo primo romanzo dal titolo : « Le verità non dette », dove le protagoniste sono due giovani donne legate da una grande amicizia, che per una misteriosa ragione affrontano duri litigi e tradimenti , che soltanto il tempo riuscirà a chiarire. La poesia inedita dal titolo : « affacciata da un terrazzo », è dedicata alla giornata mondiale della giustizia sociale che celebrata il 20 febbraio u.s. , istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con la risoluzione 62/10 del 26 novembre 2007.
Affacciata da un terrazzo
Ho guardato il mondo affacciata
da un terrazzo,
ho visto gente calzare per anni
lo stesso paio di scarpe
e ho provato fastidio per quella che credevo rassegnata povertà.
Ho visto gente piangere per fame,
per vergogna, per dignità e non ho apprezzato la loro umiltà.
Ho visto bambini scalzi indossare abiti usurati e giocare per strada
con pezzi di legno e piccole pietre
e mai ho rivolto loro né una parola
né un sorriso.
Ho visto operai seduti per terra
mangiare un tozzo di pane
aspettando il suono della sirena
per rientrare al lavoro.
Ho visto il lutto giungere all’improvviso,
la disperazione di una moglie,
di una madre,
l’ho sentita piangere di notte e
di giorno andare avanti
con i pugni chiusi e la testa alta,
ma non ho apprezzato la sua forza e il suo coraggio.
Sono fuggita da quel mondo,
ho conosciuto il benessere, la gioia, l’amore
ma anche la cattiveria,
l’egoismo, la presunzione e l’ipocrisia
e ho rimpianto quel terrazzo,
quel mondo che pensavo
non mi appartenesse.
Chissà se non è tardi
per tornare indietro,
per chiedere a quei bambini di poter giocare con loro,
per dare una sedia
e una minestra calda
a quegli uomini,
una carezza e un sorriso
a quella madre e
per tendere una mano a quella gente che è rimasta indietro ma che si è fatta
spazio nel mio cuore.
Lia Dieli