Partanna: Al Castello Grifeo “Canti e canzoni tra la Sicilia antica e la Belle époque”

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Scritto da : Redazione

Musica e parole per Estate a Partanna, in memoria di Sebastiano Tusa

Tra salotto e strada, per la prima volta rivivranno i percorsi dimenticati di due repertori diversi legati alla nostra tradizione: il canto popolare e la canzone fiorita nella Palermo liberty.
Il Festival, organizzato dal Comune di Partanna e dalla Fondazione Sebastiano Tusa, prosegue sabato 3 luglio alle ore 21 nel cortile dell’antico e imponente Castello Grifeo con un programma ideato da Consuelo Giglio, che vuole essere un omaggio al territorio e ad Alberto Favara, principale protagonista dell’intensa vita musicale della Palermo degli ultimi Florio, dove giunse da Salemi. Canti e canzoni tra la Sicilia antica e la Belle époque riunisce per la prima volta canti tratti dal celebre Corpus di musiche popolari siciliane di Alberto Favara (pubblicato postumo a cura del genero Ottavio Tiby e tuttora punto di riferimento per la ricerca sul canto popolare siciliano), canti armonizzati tratti dagli altrettanto noti Canti della terra e del mare di Sicilia (che lo stesso Favara pubblicò presso Ricordi a partire dal 1907, per fornire al pubblico arrangiamenti più facilmente eseguibili per voce e pianoforte, oltre che per finanziare la sua ricerca sul campo nei borghi e nelle campagne delle province di Trapani e Palermo) e canzoni tratte dal repertorio urbano del tutto dimenticato fiorito parallelamente a quella ricerca. Il Concerto alternerà quindi contesti differenti, spaziando dal canto tradizionale a voce sola al canto con accompagnamento ora di pianoforte, ora di chitarre e mandolini, sino all’esecuzione esclusivamente strumentale per chitarra, mandolino e clarinetto basso.
L’interpretazione di Maria Elisabetta Trupiano farà riscoprire la bellezza della canzone siciliana, mentre con la voce di Irene Ientile gli spettatori potranno riascoltare il Corpus di musiche popolari siciliane nella maniera più vicina ad Alberto Favara e ad Ottavio Tiby di cui è la pronipote. La narrazione sarà a cura di Maurizio Maiorana, che a Partanna ha già proposto un Cunto sulla Gerusalemme Liberata, l’accompagnamento sarà affidato ai mandolinisti Riccardo Lo Coco e Jona Patitò e al pianista Fabio Pecorella.
Il taglio narrativo si concentrerà sia sulle cronache che ci raccontano i percorsi dimenticati della canzone siciliana nella Belle époque. La lettura si estenderà di volta in volta alla citazione degli ‘informatori’ sentiti soprattutto tra il 1898 e il 1905 a partire dalla Valle del Belice e alle informazioni fornite dallo stesso Favara sulla tipologia e il carattere dei canti, con riferimenti alla vita e al lavoro della Sicilia arcaica.

L’ingresso è gratuito fino a esaurimento dei posti.

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