Il 22 agosto: “L’ira di Achille” con Mimmo Cuticchio chiude il Festival di Partanna

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DiRedazione

Ago 22, 2024

Scritto da : Redazione

Un messaggio culturale che travalica i confini e, dunque, in linea col pensiero di Sebastiano Tusa, archeologo e assessore ai Beni culturali della Ragione Siciliana scomparso tragicamente nel 2019, di diffondere attraverso le diverse discipline la conoscenza del nostro patrimonio culturale. Il sito archeologico di Contrada stretto sarà la scena dello spettacolo conclusivo del Festival Musica e parole per un’Estate a Partanna, in memoria di Sebastiano Tusa, giovedì 22 agosto alle ore 21, è in programma L’ira di Achille dall’Iliade di Omero, in collaborazione con l’Associazione Figli d’Arte Cuticchio, adattamento scenico e regia del grande Mimmo Cuticchio, con Mimmo Cuticchio, Giacomo Cuticchio, Tania Giordano, Giuseppe Graffeo, musiche di Giacomo Cuticchio.

L’ira di Achille è una messa in scena con i pupi pensata per il grande palcoscenico. L’azione si svolge su tre piani scenici: gli uomini/pupi, i sacerdoti/pupari e gli dei/attori. Giacomo Cuticchio ha scritto appositamente la suite musicale per lo spettacolo, ideato, montato e diretto dal padre Mimmo. L’epica si fonde al contemporaneo in una messa in scena che vede in azione nuovi pupi creati sulle figure dei greci e dei troiani, nel rispetto dei canoni tradizionali che la Famiglia d’arte si tramanda di generazione in generazione. Analogamente, strumenti antichi e moderni vengono armonizzati nella colonna sonora che accompagna, in una progressione dialettica, i fatti rappresentati, seguendone i ritmi di improvvisazione tipici del teatro dei pupi.

Il Festival Musica e parole per un’Estate a Partanna, in memoria di Sebastiano Tusa si chiude con un bilancio assolutamente positivo: sette appuntamenti di spettacolo, dall’8 luglio al 22 agosto che hanno fatto registrare il tutto esaurito. Le rappresentazioni si sono svolte in tre luoghi poco conosciuti, ma di alto valore artistico e simbolico, della città del Belice che fu molto cara a Sebastiano Tusa: l’Area archeologica di Contrada Stretto, sito preistorico di eccezionale interesse noto nel mondo, il Castello Grifeo e la Chiesa Madre. La manifestazione, realizzata dal Comune e dalla Fondazione Sebastiano Tusa – con il sostegno dell’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana e la collaborazione del Teatro Biondo, del Conservatorio di Palermo e delle associazioni “Antonio Il Verso” e “Figli d’Arte Cuticchio” – ha avuto come filo conduttore la musica nelle sue molteplici declinazioni: dai concerti fino agli spettacoli teatrali.

“Giungiamo al termine di questa rassegna e ci reputiamo soddisfatti per il successo avuto”, dice il sindaco di Partanna Francesco Li Vigni. “L’affluenza di pubblico è stata motivo di orgoglio per l’ottima riuscita e, allo stesso tempo, per la riscoperta di luoghi che conservano un fascino unico che ci permette chiaramente di guardare al futuro”.

“Il 22 agosto sarà l’ultima serata della rassegna Musica e parole”, afferma l’assessore alla cultura di Partanna Roberto De Gennaro. “Appuntamento che aspettiamo con trepidazione perché avremo, per la prima volta a Partanna, l’onore di ospitare Cuticchio, il più importante esponente contemporaneo della tradizione dei pupari e cuntisti siciliani. Per l’ultima volta cultura, tradizioni popolari e archeologia in un luogo unico: Stretto Partanna. Il sodalizio fra la Fondazione Sebastiano Tusa e il nostro Comune e l’ottima riuscita della rassegna ci danno l’opportunità di guardare al futuro con fiducia”.

Per la presidente della Fondazione Valeria Li Vigni: “Cuticchio con il suo teatro ha sviluppato un messaggio culturale accessibile a tutti in perfetta assonanza col pensiero di Sebastiano Tusa, che sosteneva la diffusione della conoscenza del nostro patrimonio culturale attraverso l’arte, la musica e il teatro. Mimmo Cuticchio ha travalicato confini internazionali con il suo teatro nei siti archeologici spesso poco conosciuti al vasto pubblico”.

“ll Programma”, spiega il curatore Daniele Ficola, consigliere della Fondazione Sebastiano Tusa, “ha coinvolto artisti di tutte le età e di caratura nazionale e internazionale per presentare al pubblico un ventaglio di repertori che comprendono vari generi musicali, senza tralasciare anche l’azione emozionale prodotta dalla stretta interazione tra parole recitate e musica. Le scelte artistiche sono da collocarsi nel solco delle linee guida di Sebastiano Tusa – fatte proprie dalla Fondazione a lui intitolata – per promuovere la conoscenza del patrimonio culturale secondo un approccio multidisciplinare che ne consideri la complessità delle relazioni, con l’obiettivo di aprire nuove prospettive di promozione e di fruizione dei beni culturali siciliani”.

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